Oggi è una giornata orribile: un bambino non è più a scuola

Oggi è una giornata orribile: un bambino non è più a scuola

Sono ore angoscianti, orribili e surreali, di terrore e di lacrime. Lunghi attimi di corse in auto, da scuola a casa e da casa all’autorità a denunciare. Ore che non si raccomanderebbero nemmeno al peggior nemico.

E’ il 29 novembre del 2014. Una giovane donna denuncia disperata alla Polizia di avere lasciato il proprio bambino a scuola ma di non averlo più trovato all’uscita: si mette in moto un gigantesco meccanismo di caccia al mostro. E di protezione nei confronti della giovane mamma in lacrime.

02_Veronica Panarello-1

Veronica Panarello

Siamo a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. La giovane mamma si chiama Veronica Panarello, ed è disperata.
Il capo della Squadra mobile di Ragusa, Antonino Ciavola, assume personalmente il controllo delle operazioni mentre la donna viene seguita dagli psicologi di Ragusa.

Il nome del bambino è Loris Stival, figlio di Veronica e di Davide Stival. Passano poche ore ed appena prima di sera il piccolo Loris,  viene ritrovato all’interno di un canalone da un cacciatore, coperto da cespugli e cavi. Il cadavere del bambino sembra strangolato con una fascetta stringicavo, ha un grosso ematoma alla testa, i pantaloni slacciati, è senza cintura e privo di slip.

Viene sospettato il cacciatore che ha ritrovato il cadavere, subito additato dall’opinione pubblica come il mostro pedofilo che aveva ucciso il bambino. Ma le indagini proseguono, perché il cacciatore per le ore precedenti aveva un alibi.

Ed è proprio Veronica, vestita di nero e con i capelli legati dietro la nuca, a dover fare il riconoscimento del figlio. Bianca in viso come una statua di cera, urla il suo strazio chiedendo che l’assassino di suo figlio venga trovato nel minor tempo possibile.

03_Veronica Panarello2

Il capo della Squadra mobile di Ragusa, Antonino Ciavola, prende a cuore la vicenda, entra in rapporti amichevoli ed affettuosi con la giovane Veronica. Si danno persino del tu.

Parte il circo mediatico che di solito accompagna questi terribili momenti e si susseguono le ipotesi.

Fin quando non accade qualcosa. Un casuale riscontro in telecamere di sorveglianza che non visualizzano l’auto di Veronica Panariello che lascia Loris a scuola. Da un’altra telecamera di sorveglianza in prossimità della casa degli Stival, si vede che un bambino dapprima va verso l’auto poi invece rientra a casa.
04_Veronica Panarello2

Cominciano a sorgere i primi dubbi circa la versione della donna, ma il capo della Mobile di Ragusa, Antotnino Ciavola ancora non riesce a credere che la colpevole possa essere proprio la madre.

Il noto psichiatra forense Francesco Bruno rilascia interviste affermando che l’assassino del piccolo Loris non può essere la madre, Veronica Panarello: «Non si può parlare di infanticidio da parte della figura materna perché non ci sono elementi negli atti per sostenerlo», ribadisce con forza.

Le autorità lanciano un appello alla popolazione di santa Croce Camerina: «Chiediamo aiuto alla popolazione, per richiedere l’acquisizione di ogni immagine di videosorveglianza che al momento non è stata acquisita».
05_Veronica Panarello2

E le immagini rivelano la terribile verità. Veronica Panarello non lascia Loris a scuola, ma solo il fratellino. Torna a casa e poco dopo ne esce con un grande sacco che ripone nel portabagagli della vettura, ripartendo in direzione del canalone dove poi fu ritrovato il cadavere.

Gli accertamenti medico legali stabiliranno che Loris era ancora vivo quando è stato gettato nel canalone. Strangolato con delle fascette da elettricista, è stato gettato via dalla mamma, Veronica Panarello, che gli ha abbassato i pantaloni per simulare una violenza.

Fino a quel momento le relazioni degli psicologi di sostegno descrivevano Veronica come una giovane donna, vittima di una violenza cieca. Presumibilmente da parte di un bruto di sesso maschile tra i 30 e i 40 anni.

In quel momento per Veronica cessa il sistema di protezione dagli abusi e si spalancano le porte del carcere.

Loris Stival

Loris Stival

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *