Evidence Based Medicine
Nella storia della medicina le scelte clinico-terapeutiche sono state abitualmente influenzate, se non addirittura determinate, dall’opinione di singoli medici che, in virtù del ruolo svolto (primariato ospedaliero, docenza universitaria) o semplicemente dell’anzianità di servizio, assumevano un ruolo di “guida” nel “decision making” del proprio reparto o addirittura dell’intera comunità scientifica.
L’opinione di un singolo medico o di un gruppo di medici, o anche di una “consensus conference”, basata solo su principi generali o su presupposti di natura fisiopatologica, per quanto autorevole, non costituisce di per sé un’evidenza scientifica.
La metodologia corretta di valutazione di efficacia degli interventi sanitari deve tenere conto dei principi fondamentali di “Evidence Based Medicine” (Medicina Basata sull’Evidenza).
La “Evidence Based Medicine” è quell’ambito della medicina che si occupa di valutare gli interventi sanitari in relazioni a oggettive evidenze cliniche, cercando di basarsi su reali prove di efficacia.
Gli strumenti fondamentali della “Evidence Based Medicine” sono i “trial clinici”, le metanalisi e le revisioni sistematiche.
Il “trial clinico” è una sperimentazione finalizzata a valutare la reale efficacia di un intervento sanitario su una popolazione in condizioni strettamente controllate.
Studia un campione suddiviso in almeno due gruppi (o bracci): il braccio d’intervento è sottoposto al trattamento sanitario da sperimentare, il braccio di controllo a un trattamento sanitario già noto o a un placebo. L’attendibilità dei risultati viene valutata mediante sofisticati strumenti statistici.
I risultati di più trial clinici vengono ulteriormente, e cumulativamente, analizzati. Questa procedura prende il nome di “metanalisi”.
La metanalisi è una sintesi “quantitativa” di studi primari sull’efficacia di un trattamento sanitario. Utilizza tecniche statistiche per integrare e combinare i risultati di due o più studi eseguiti per valutare l’efficacia di un trattamento.
La metanalisi raggiunge un gradino di attendibilità superiore rispetto al singolo trial clinico.
Le revisioni sistematiche sono una “sintesi qualitativa”, accompagnata da una eventuale “sintesi quantitativa” (metanalisi), di studi primari volti a valutare gli effetti di un intervento sanitario.
Metanalisi e revisioni sistematiche rappresentano il “gold standard” della evidenza scientifica, perché riescono ad accumulare osservazioni su un numero talmente ampio di pazienti che un singolo medico non potrà mai studiare in tutta la sua carriera.
In una piramide di attendibilità, l’opinione di un singolo medico o di un gruppo di medici, o anche di una “consensus conference”, basata solo su principi fisiopatologici “non evidence based”, si trova in fondo (Grado C, livello 5).