
Per reflusso gastroesofageo si intende il transito di materiale fluido dallo stomaco verso l’esofago, con un movimento retrogrado non fisiologico.
Il reflusso verso l’esofago è in genere ostacolato da una fascia muscolare concentrica alla base dell’esofago che prende il nome di sfintere esofageo inferiore. Tale muscolatura liscia è involontaria e le sue contrazioni sono regolate da meccanismi automatici.
La mancanza o l’insufficiente contrazione dello sfintere esofageo inferiore favorisce il ritorno di materiale fluido o semifluido verso l’esofago.
Il contatto prolungato delle secrezioni acide gastriche con la mucosa dell’esofago determina un’irritazione cronica della stessa, e col tempo trasformazioni anomale delle cellule che rivestono la parte inferiore dell’esofago (Esofago di Barrett).
La malattia da reflusso gastro-esofageo interessa più del 20% della popolazione europea e più del 40% ha sofferto occasionalmente di reflusso.
I sintomi del reflusso gastroesofageo possono variare da semplici bruciori nella parte alta dell’addome a dolori crampiformi al centro del torace o al centro del dorso tra le scapole, simulando talora dolori cardiaci.
Il trattamento di questa malattia dipende dallo stadio e dai sintomi. Si preferisce una terapia combinata di presidi fisici, integratori alimentari, e inibitori delle secrezioni acide.
La corretta combinazione di presidi fisici e farmaci determina la totale scomparsa dei sintomi.
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